Il corso bitcoin locale eccelle, Bitcoin, riciclaggio e frodi. Convegno e laboratorio a Ca' Foscari
I nuovi mafiosi sono tutti laureati e al passo con gli sviluppi tecnologici.

Da quel palazzo in via Giuseppe Motta, parte un crowdfunding privato, non regolamentato, chiamato in gergo Ico, per finanziare la società che raggiunge i 27 milioni di dollari, 18 solo nella prima ora di compravendita. È la cifra più alta mai ottenuta da una startup italiana di criptovalute.
La denuncia di Eidoo è confermata dalla realtà.

Too little, too late, direbbero gli inglesi, perché non esclude il rischio di prestanome. Non so quanti giorni al mese io e i miei colleghi a spiegare al legislatore svizzero, europeo e italiano come poter regolamentare questo mercato.

Un sistema, dunque, che potenzialmente garantisce totale anonimato. Tradotto: le mafie seguono la stessa filosofia con cui è nato il bitcoin: decentrare. Gli accordi vengono fatti tramite le chat di Telegram, non rintracciabili, con tanti prestanome disposti a investire poche migliaia di euro per non destare sospetti in moneta virtuale per poi cambiarle in altre criptovalute sfuttando le falle dei siti esteri di exchange, e infine riconvertire in dollari o euro a seconda di dove si vuole riciclare il denaro.

Figuriamoci con le nuove generazioni il corso bitcoin locale eccelle mafiosi: sono tutti laureati e al passo con gli sviluppi tecnologici. Non diventi boss perché sei killer. A togliere ogni dubbio è Luigi Bonaventura, ex boss crotonese della famiglia Vrenna-Bonaventura, oggi pentito e collaboratore chiave nel corso degli anni di ben 14 procure antimafia.
